In armonia con la natura https://www.inarmoniaconlanatura.it/staging/ dott.ssa Leopoldina De Varti Tue, 01 Aug 2023 16:04:20 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.2.5 Io Vivo e Ti Amo! https://www.inarmoniaconlanatura.it/staging/io-vivo-e-ti-amo/ Sat, 29 Jul 2023 08:11:06 +0000 https://www.inarmoniaconlanatura.it/staging/?p=207791 “Qual è il segreto profondo dell’amore?  L’amore gioisce di  tutto” Bert Hellinger  L’Amore è Vita e la Vita è Amore.   L’uno e l’altra si appartengono e formano un unità indissolubile. Entrambi sono di alimento reciproco e insieme nutrono ogni essere del creato. Noi siamo felici, stiamo in perfetta salute e sentiamo una forza e una vitalità immensa solo quando amiamo e…

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“Qual è il segreto profondo dell’amore?  L’amore gioisce di  tutto”

Bert Hellinger

 L’Amore è Vita e la Vita è Amore.   L’uno e l’altra si appartengono e formano un unità indissolubile. Entrambi sono di alimento reciproco e insieme nutrono ogni essere del creato. Noi siamo felici, stiamo in perfetta salute e sentiamo una forza e una vitalità immensa solo quando amiamo e siamo riamati. E’ un miracolo che sperimentiamo nel nostro corpo. Finalmente viviamo il corpo come un’unità di spirito e carne. La pelle è luminosa, gli occhi splendenti, una effervescenza pervade tutte le cellule e gli organi, tutti i nostri movimenti acquistano leggerezza e bellezza, in tutto il nostro essere arde il sentimento più antico e travolgente, che la natura ha.

Come il centro vitale è situato a tre dita sotto l’ombelico in quella parte del ventre destinato ad accogliere il futuro neonato, anche l’Amore ha la sua sede fisica ed è nei genitali.

La sessualità è l’Amore è al servizio della Vita. Attraverso di essa la Vita continua ed è trasmessa. Nell’ incontro sessuale con il nostro partner l’Amore unisce  i nostri corpi ai sentimenti del cuore e trova luce nell’atto più sacro della vita: compiere  il concepimento di una nuova vita.

Questo Amore ha una grande forza perchè agisce in armonia con la Vita. E’ Corpo ed Anima.

I 5 cerchi dell’Amore

L’Amore è un movimento della vita che inizia ancor prima del nostro concepimento, poi si sviluppa, si amplia attraverso le diverse relazioni durante la nostra crescita. Anche l’Amore come tutto in Natura è sottoposto a degli ordini e delle leggi universali. L’Amore per continuare a fluire in una relazione di coppia o nelle relazioni familiari ha bisogno che i partners si rispettano, che le persone appartenenti alla famiglia si rispettino l’un l’altro  al di là di ogni divergenza di opinione o visione delle cose innanzitutto. L’ Anima ama tutti allo stesso modo, appartenere con amore è fondamentale per ogni vita. Perciò la sofferenza dell’escluso è grande e spesso lede la stessa possibilità di sopravvivere se l’esclusione è anche isolamento e povertà . La seconda legge Universale dell’Amore dice che una relazione per funzionare deve rispettare l’ equilibrio e la giusta compensazione tra dare e prendere. La terza legge dell’Amore è il rispetto per i genitori, per tutti coloro che sono venuti prima di noi, gli avi, per il passato , per le nostre radici. Senza radici non si può aver nessun futuro. I cambiamenti veri e costruttivi sono realizzati solo da coloro che amano e rispettano la storia familiare, sociale, culturale da cui provengono e da essa traggono tutto ciò che serve, anche dalle storie più difficili e drammatiche, gli elementi utili e la forza per ogni trasformazione positiva e creativa per la loro vita. Poi c’è un altro Amore più grande che è Amore per l’umanità, e per tutto il creato. Questo Amore è pieno di benevolenza e compassione. L’Amore cambia, si estende a più persone, più relazioni,più esseri viventi nella misura in cui riusciamo  in due azioni fondamentali: 1)rispettiamo le leggi e i principi universali che regolano le nostre relazioni; 2) agiamo con conoscenza e consapevolezza. Per raggiungere questi obiettivi abbiamo bisogno di crescere e passare da un livello di coscienza molto ristretto ed egoistico ad altri livelli  più elevati fino ad integrare nella nostra vita una coscienza spirituale unitamente allo sviluppo di  un ruolo e una posizione sociale ed economica. “ Se un uomo non è capace di cambiare il mondo, allora deve cambiare se stesso” . (Confucio) I cambiamenti significativi verso la felicità nascono da un corretto lavoro interiore e dall’umiltà di fare esperienza e pratica. Gli ordini dell’Amore, Bert Hellinger, e le Costellazioni familiari sistemiche ci guidano all’interno dei 5 cerchi in cui speirmentiamo l’Amore e in cui soffriamo o ci sacrifichiamo per amore. Il lavoro interiore di guarigione ha un passo decisivo ed essenziale: dall’amore cieco all’amore consapevole. Cioè guarire da ogni forma di amore basato solo sull sacrificio, sulla rinuncia, che ammala e paga costi altissimi anche della stessa vita, senza risolvere alcun problema, ad un amore consapevole, forte che rispetta la vita che dà spazio alla felicità.

Il primo dell’Amore: Prendere l’Amore

Con l’incontro dei nostri genitori l’Amore inizia il viaggio verso di noi”

Leopoldina De Varti

L’Amore in noi  inizia ancor prima del nostro concepimento. Inizia con l’incontro d’amore di quella donna e quell’uomo che fortemente attratti l’uno dall’altra si amano e diventano i nostri genitori. Grazie a questo amore come coppia noi avremo un posto per  la nostra futura vita e per tutti gli altri tipi di amore che vivremo. Questo amore che precede il nostro concepimento e nascita contiene già i semi che faranno la differenza nella relazione con i nostri genitori e la nostra infanzia.Quando l’amore iniziale è un amore felice tutto procede in avanti. Quando cominciano dei problemi e speso proprio dopo un concepimento la coppia va in crisi, la storia d’amore prende altre  vie con paure e sofferenze.

Il secondo dell’Amore: Prendere dai nostri genitori

Il nostro primo movimento d’Amore è verso nostra madre.

Il nostro secondo movimento d’Amore è verso nostro padre

“ Soltanto perché tutto fu così come fu, che io ho potuto crescere.”

Bert Hellinger

Cresciamo bene sani e felici grazie all’Amore dei nostri genitori, un amore fatto di cura, tempo, dedizione, di loro sacrifici, di lavoro per sostenere le nostre esigenze. Quando cresciamo e diventiamo adulti spesso dimentichiamo tutto ciò che i genitori hanno fatto per noi, li giudichiamo e ci allontaniamo da loro. L’Anima soffre e anche i genitori soffrono. L’ Anima ci guarisce riconducendoci a loro con un altro amore che riconosce il loro amore per noi e che accetta tutto ciò che i genitori ci hanno dato in questo periodo dell’infanzia, tutto ciò che è accaduto, tutti i loro errori e mancanze. Solo così possiamo veramente crescere e star bene. E anche da adulti continuiamo ad essere bambini di fronte ai nostri genitori per continuare a prendere dal loro amore e dalla loro esperienza di vita.

“Ci sentiamo completi e felici quando l’Amore unisce ”

Leopoldina De Varti

Il terzo dell’Amore: Dare e Prendere con amore

“Dio ci ha dato due mani, una per ricevere e l’altra per dare:
non siamo cisterne che accumulano, siamo canali che condividono.”

Billy Graham

Questo è il terzo cerchio dell’Amore nel quale continuiamo a crescere attraverso altre relazioni fuori della famiglia di amicizia,  di coppia e di genitori noi stessi  Allora siamo in grado di buone e felici relazioni nella misura in cui  il secondo cerchio dell’Amore con i nostri genitori è riuscito. Allora siamo in grado oltre a prendere dai nostri genitori anche a dare amore ad altri.

Possiamo imparare a dare e a prendere con equilibrio. E superare la fase egoistica del dare per ricevere. E’ più facile dare che prendereSe ci siamo pienamente nutriti dell’Amore dato dai nostri genitori, per noi dare ci fa sentire bene.Se diamo soltanto o in modo prevalente,  la relazione è a rischio. Nel voler solo darea inconsapevolmente ci pone in una posizione di superiorità rispetto all’altro o vogliamo diventare il suo genitore. Questo ha molte conseguenze e spesso una relazione si rompe perché si dà troppo, e l’altro si sottrae a questa dinamica. In una relazione di amicizia e di coppia saper prendere è importante quanto dare. Saper dare soltanto o saper prendere soltanto, divide. Saper dare e saper prendere unisce profondamente. L’ azione più difficile per molti, è saper prendere, soprattutto per coloro che dalla nascita e durante l’infanzia non hanno potuto prendere dalla loro madre, per vari motivi: separazione, morte precoce della mamma, perché abbandonati e altri importanti motivi legati alla storia familiare.

I primi tre cerchi dell’amore sono sotto l’influenza della coscienza che ci dice ciò che è bene e ciò che è male, e che ci fa sentire  l’esigenza di compensare ogni volta che riceviamo.  Con il quarto e quinto cerchio si impara un Amore che va oltre la coscienza.

 

Il quarto dell’Amore: Abbraccia tutti!

“Il mondo non è comprensibile ma è abbraciabile”

Martin Buber

Se siamo riusciti a vivere l’Amore dei primi tre cerchi siamo in grado di entrare nel quarto cerchio dell’Amore. E’ un passa molto difficile perché questo Amore che proviene da un livello più elevato di coscienza ci chiede di andare oltre le nostre ragioni e le nostre esigenze egoistiche e limitate alla nostra sfera di esistenza. Ci chiede di dare un posto nel nostro cuore a tutte le persone della propria famiglia proprio così come sono, a tutti i familiari a cui è stata negata la vita, come i bambini abortiti, a tutti coloro che per vari eventi, sono stati dimenticati, esclusi, respinti, disprezzati o banditi, nel corso delle generazioni appartenenti al nostro sistema familiare. Normalmente noi amiamo solo chi ci piace e rifiutiamo chi non la pensa come noi, non vive come noi, è altro da noi. Anche in noi stessi , nel nostro corpo, nei sentimenti, accettiamo qualcosa e ne rifiutiamo un’altra e desideriamo liberarci di un tratto fisico come di una persona che non ci piace. Siamo complicati e infelici. L’Amore del quarto cerchio ci insegna ad amare totalmente e insieme ciò che ci piace e ciò che non ci piace, Se riusciamo ad abbracciarli entrambi con un amore libero da giudizi e pregiudizi noi stessi saremo più amore, più pace, più felicità, grazie al fatto che uniamo piuttosto che dividere. Questo movimento interiore ci fa diventare esseri umani integri. Per questo acquistiamo più forza per affrontare le sfide del mondo.

Il quinto dell’Amore: l’Amore Universale

“Questo è Amare: volare verso un cielo segreto e far cadere cento veli in ogni momento”

Rumi

L’Amore Universale va oltre il sistema familiare e rivolge il suo sguardo all’intera umanità, a tutti gli altri esseri viventi, alla Natura e a tutto il creato. E’ l’Amore Spirituale che possiamo sperimentare solo quando entriamo in connessione con la nostra Anima e con la dimensione spirituale della coscienza. E’ quanto accade durante una buona meditazione o una buona costellazione familiare. Il risultato è l’ accettazione del mondo così come è e proprio da questa accettazione muove interiormente le forze creative per cambiamenti epocali verso l’umanizzazione e la pace.
Spirituale non significa religioso, significa che è un Amore che ha una coscienza spirituale, cioè più elevata e consapevole. Questo Amore non vuole portarci in un luogo isolato e praticare come l’eremita. Questo Amore è profondamente connesso con le cose del mondo e la materia ed è qui nelle manifestazioni quotidiane che si rivela per aiutarci ad una vita felice.

“Il futuro è nelle mani di chi ha imparato ad Amare”

Leopoldina De Varti

Impariamo dalla natura

Nontiscordar dime è il fiore per dire – Ti amo –

L’Amore ha molti fiori dalla rosa a tanti altri. Nontiscordardime ci dice una cosa essenziale dell’Amore ed è che vuole essere ricordato, persino quando finisce. La parola del verbo ricordare significa riportare nel cor, cioè nel cuore. In questo ricordare , o meglio riportare nel cor c’è l’altra legge dell’Amore ricordarlo con rispetto. Tutti gli amori vanno ricordati con rispetto, perché tutti ci hanno fatto crescere, soprattutto gli amori difficili e incompleti pieni dei nostri errori.

Nontiscordardime è un fiore dalla forma molto semplice con 5 petali che si aprono completamente a raggiera intorno alla parte centrale gialla. Per amare il nostro cuore si apre completamente. E’ forte ed è anche più fragile e ama lo stesso. Questo è la meraviglia: solo quando amiamo siamo disposti anche a correre dei rischi. Il primo rischio è accettare di non essere più amati ed essere abbandonati. La varietà di colori che ha il fiore nontiscordardime è proprio l’immagine reale di quante sfumature l’amore è nelle diverse esperienze e diverse fasi della vita.

L’AMORE:

ASCOLTA  SENTE  VEDE  APRE  FESTEGGIA  DESIDERA  GIOISCE

HA TEMPO  E’ PRESENTE E ATTENTO

OSA  RIESCE  COMPIE  CREA

PIANGE E RIDE  DIMENTICA  E’ GRATO  SOGNA

 

 

Pratica Quotidiana per il tuo BenEssere

Imparare l’Amore dai piccoli gesti quotidiani. Qualsiasi gesto e azione facciamolo con benevolenza, gentilezza e con la nostra presenza amorevole camminare, cucinare, studiare, parlare . Diamo valore a ciò che facciamo. Se siamo normalmente distratti, diventiamo più presenti.

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Mi Dispiace https://www.inarmoniaconlanatura.it/staging/mi-dispiace/ Sat, 29 Jul 2023 08:10:27 +0000 https://www.inarmoniaconlanatura.it/staging/?p=207789        – mi dispiace – è umile.        “ Perdonare è un atto di presunzione” Bert Hellinger – Mi dispiace – si pone con umiltà, guarda negli occhi è in contatto cuore a cuore, senza accusa e giudizio, avvicina e ridà pace a chi è diviso. – Scusa – nasce dal volere discolparsi da una mancanza, Ex-cusare, in lat., è allontanare…

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       – mi dispiace – è umile.

       “ Perdonare è un atto di presunzione”

Bert Hellinger

– Mi dispiace – si pone con umiltà, guarda negli occhi è in contatto cuore a cuore, senza accusa e giudizio, avvicina e ridà pace a chi è diviso. – Scusa – nasce dal volere discolparsi da una mancanza, Ex-cusare, in lat., è allontanare da qualcuno l’accusa, la causa di qualcosa, cioè scagionarsi, giustificarsi. Dietro ogni– scusa- c’è un senso di colpa che si vuole eliminare. Non si è in grado di entrare in empatia con il dolore che abbiamo causato nell’altra persona. Agisce sempre su un piano superficiale e in modo formale in varie circostanze.

Diciamo scusa per chiedere qualcosa – scusa mi passi il libro, scusa mi fai passare, scusa mi porti la valigia – ; usiamo scusa quando involontariamente urtiamo una persona nella folla o le calpestiamo i piedi.Per prenderci la parola in una conversazione, o in una discussione – scusami ora parlo io -. Spesso è seguita da un avversativo, scusa ma, scusa però – La usiamo indifferentemente sia in conversazioni intime e familiari, sia in colloqui e incontri tra estranei.

L’altra parola che riguarda il perdonare qualcuno è un porsi al di sopra. C’è immediatamente un giudizio – io sto nel giusto, l’altro ha sbagliato. C’è una distanza emotiva e anche fisica. La relazione mostra un superiore e l’altro sottomesso. Nessuno può veramente perdonare ergendosi come difensore di una verità presunta. E chi è in attesa del perdono cerca forme di espiazione come riparazione al danno.

Mi dispiace – agisce in modo completamente opposto, come ci mostrano le Costellazioni Familiari di Bert Hellinger. La differenza tra le tre parole

la possiamo sentire nel nostro corpo, quando pronunciamo l’una o l’altra. Sentiamo in noi le sensazioni fisiche e le emozioni che ci informano su come stiamo e vediamo immediatamente sul volto dell’altra persona gli effetti che producono nella relazione.

Nella maggior parte delle volte o quasi sempre noi non crediamo affatto o siamo presi dal dubbio sulla veridicità e sincerità circa le scuse ricevute o date. A volte le rifiutiamo con rabbia. Sempre quando sentiamo la parola perdono, c’è disagio, imbarazzo, ci sentiamo piccoli e soprattutto colpevoli e meritevoli di punizioni.In entrambi i casi non stiamo bene e non risolviamo il conflitto.

“mi dispiace – è sentire nel nostro cuore il dolore che provoca

la ferita da noi causata .”

Leopoldina De Varti

– Mi dispiace – nasce dal centro del nostro cuore e arriva al centro dell’altro cuore. Non c’è il bisogno di discolparsi , perché non c’è nessuna colpa: siamo imperfetti e umani.C’è un senso di responsabilità e sincero desiderio di riparare il danno o la mancanza. – Mi dispiace – avvicina interiormente e fisicamente in un abbraccio di riconciliazione. Quando riesce, la relazione riprende con più vigore e l’esperienza di dolore è trasformata in consapevolezza e crescita. Si è capaci di lasciare indietro ciò che non serve più e assimilare ciò che porta avanti.

“mi dispiace – è sentire nel nostro cuore il dolore che provoca

la ferita da noi causata .”

Leopoldina De Varti

Impariamo dalla natura

Calendula il fiore per dire: – mi dispiace –

      chiamata anche la pianta dai fiori d’oro

Venere a Adone

I fiori al mattino si aprono e la sera si chiudono. La natura di questo fiore ci insegna qualcosa sul movimento interiore dell’anima circa il sentimento del dolore e del dispiacere. Quando siamo feriti e addolorati il nostro cuore si chiude all’altra persona per un certo tempo. Quando chi ci ha ferito si rivolge veramente pentito e vuole recuperare la relazione, con semplicità e amore dice: – mi dispiace – questo ha un effetto lenitivo e il cuore chiuso si riapre al nuovo giorno. Il giorno è portatore di luce, quindi si può fare chiarezza in ciò che è accaduto e nei propri sentimenti.

Il colore del fiore è giallo e arancio, indica luce e calore. Sono le qualità del centro del cuore e anche gli stessi elementi fisici indispensabili a generare e sviluppare  ogni forma di vita. – mi dispiace –  riapre il cuore nuovamente al sorriso e al piacere.

I fiori della calendula anche quando vengono essiccati mantengono il loro colore intatto per anni. La calendula ci dice che il vero pentimento, per il danno e la ferita causati, espresso dalla parola guaritrice – mi dispiace –  nasce dal cuore perciò è vero ha forza e i suoi effetti benefici sono reali. Il tempo non sbiadisce e non cancella.  E’ sostenuto da un vero sentimento di compartecipazione al dolore, non da una reazione ai sensi di colpa. Solo l’accettazione di ciò che è stato e il riconoscimento delle proprie responsabilità. E’ lontano da promesse – non lo farò più ecc ecc.  E’ vicino con gesti concreti semplici e sentiti. Possiamo prenderci cura di chi abbiamo ferito e di noi stessi, imparando dai nostri errori. In che modo? Guardiamo alle proprietà terapeutiche che ha la calendula e assumiamole in noi. Antiinfiammatoria ed emolliente. Quando siamo feriti sentiamo prima molta rabbia e poi molto dolore. Anche chi ha causato il danno forse era nella sua rabbia e dolore. Ecco la cura! Si tratta di disinfiammare cioè far esaurire il fuoco della rabbia lasciandola emergere in vari modi fisici, per es. dare pugni in un cuscino, colorare di rosso e nero un foglio, correre nei boschi, o attuare l’urlo terapeutico, fino ad estinguersi. Quando emerge il dolore agire come la proprietà emolliente del medicamento calendula, cioè lasciar fluire con gentilezza il dolore, e lacrime lo fluidificano e purificano. Quando si è pronti è bello e sano un abbraccio stretto che ci tiene corpo a corpo con la persona ferita o che ci ha ferito per il tempo che serve. Quando ci liberiamo dall’abbraccio il cuore è pronto per guardare avanti ad una nuova possibilità di relazione. Quando questo ha successo, entrambe le persone, chi ha ferito e chi è stato ferito ne escono con un’anima più evoluta.

Salice piangente

“Di fronte al dolore il salice s’inchina con umiltà e rispetto.

     I rami fitti discendono verso terra a formare un mantello

 che ripara e protegge dagli sguardi indifferenti e ostil

Appoggiato al tronco, il dolore si dà una pausa.

Dal Salice respira Amore. Il dolore è pieno di gratitudine”

Leopoldina De Varti

Il salice piangente è un albero che ama crescere vicino all’acqua. Ha rami sottili facili a rompersi.

E’ un albero molto fragile. Per questo è simbolo del dolore e della tristezza. Quando noi viviamo queste due condizioni esistenziali siamo fragili e ci sentiamo indifesi verso ogni attacco esterno.

Però il salice piangente è’ anche simbolo della pazienza e della gentilezza nell’ agire..

Questo albero ci suggerisce che la guarigione per le nostre ferite doloranti passa attraverso la  cura di sé e il prendersi cura di altri, con pazienza e con fare gentile. Anche il dolore nostro e altrui ha bisogno della nostra pazienza, per es. dargli il tempo, accettare le sue varie manifestazioni e momenti difficili. Ha bisogno che siamo gentili, delicati nell’accoglierlo così com’è nel nostro corpo e nel nostro cuore. In questa pazienza e gentilezza si mostra rispetto e attenzione.

Le proprietà del salice piangente sono tutte quelle dell’acido salicico dell’aspirina, antidolorifiche e antiinfiammatorie, antireumatiche. Ogni dolore del cuore espande la sua sofferenza al corpo e le manifestazioni di dolore corporeo e infiammazione di organi come la gola e le orecchie partecipano al momento esistenziale che si sta vivendo. Il corpo invia i suoi messaggi e ad ascoltarlo ci racconta i motivi veri e le esperienze di relazione che hanno provocato l’infiammazione.

La parola guaritrice  – mi dispiace – è un importante inizio per riaprire il dialogo.

Pratica Quotidiana per il tuo BenEssere

  • Inizia con – mi dispiace – per affrontare un momento difficile nella relazione.
  • Meditazione del cuore. Scegli una pianta in casa o un albero all’aperto e siedi di fronte con occhi aperti e piedi ben appogiati a terra. Se tu sei la persona ferita: – senti la tua ferita così com’è senti le sensazioni fisiche, inspira il verde e l’odore della pianta , nutriti di essa….trattieni il respiro per qualche secondo, senza sforzarti, concentrandoti sul cuore….espira e libera Amore.

Se tu sei la persona che ha fatto errori o danno: – ascolta le sensazioni fisiche e anche il disagio, la vergogna, il senso di colpa, inspira il verde e l’odore intorno a te…trattieni il respiro, concentrndoti sul cuore… espira e  libera Amore.

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Per Favore https://www.inarmoniaconlanatura.it/staging/per-favore/ Sat, 29 Jul 2023 08:09:43 +0000 https://www.inarmoniaconlanatura.it/staging/?p=207787 Ogni volta che noi chiediamo – per favore…-. chiediamo senza avanzare pretese, con gentilezza e umiltà. Questo agisce interiormente nella persona alla quale ci rivolgiamo con l’effetto immediato che la mente e il corpo ha un rilassamento, il ritmo respiratorio e cardiaco rallenta, lo spazio in cui avviene la relazione è di calma e serenità. Tutto ciò produce nell’altra persona vera…

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Ogni volta che noi chiediamo – per favore…-. chiediamo senza avanzare pretese, con gentilezza e umiltà. Questo agisce interiormente nella persona alla quale ci rivolgiamo con l’effetto immediato che la mente e il corpo ha un rilassamento, il ritmo respiratorio e cardiaco rallenta, lo spazio in cui avviene la relazione è di calma e serenità. Tutto ciò produce nell’altra persona vera disponibilità ad ascoltare la nostra richiesta e ad adoperarsi a nostro favore. Vediamo che l’altra persona ci guarda con attenzione, spesso ha un sorriso di consenso, le braccia sono libere lungo il corpo e se è seduta le gambe se erano incrociate sciolgono questa posizione di chiusura e si dispongono una accanto all’altra con entrambi i piedi appoggiati a terra. Il corpo reagisce positivamente al messaggio inconscio di – per favore – perché il suo significato ha un potere energetico che ci tocca e arriva al cuore. Perciò – per favore – è una delle parole guaritrici  delle Costellazioni Familiari di Bert Hellinger. Quando chiediamo – per favore- la nostra voce ha un suono con un tono e un colore lieve armonioso, cioè esprime gentilezza e pacatezza. Niente ansie, niente paure, niente fretta, niente voler a tutti i costi. Semplici e sereni, anche nell’accogliere un eventuale: – mi dispiace, non posso farlo -. – Per favore – vuol dire chiedere aiuto tenendo conto delle reali possibilità che la persona a cui ci rivolgiamo ha e dei suoi limiti. Perciò non ci sono pretese, perché la pretesa guarda solo le necessità impellenti del proprio egoismo. – Per favore – a prescindere dal risultato concreto dell’aiuto, ha effetti benefici per la persona che chiede e per la comunicazione e la relazione, cioè fa bene, crea ben essere. Perchè? La qualità energetica del movimento interiore che come un’onda propaga la sua vibrazione in tutto il corpo è la fiducia. In che cosa? In chi? In se stessi ,innanzitutto, nel riconoscere il proprio potere di chiederee e saper chiedere: – credo e mi affido alla mia capacità di saper chiedere.- Fiducia nella persona a cui mi rivolgo: – credo e nella tua possibilità di rispondere alla mia richiesta . Questa fiducia, da una parte è realistica, cioè legata alle possibilità concrete e materiali che l’altra persona ha, quindi anche ai suoi limiti. Dall’altra parte, fiducia ha il significato più profondo, la fiducia è :- io credo nelle tue capacità potenziali di poter aiutarmi a risolvere un problema . Questa è la fiducia del cuore connessa alla dimensione spirituale e che ha il potere di guardare oltre e in modo più ampio in modo creativo. Nella pratica vuol dire non ho quello che ti serve, posso riflettere e farmi venire un’idea – Cioè l’altra persona mi dà il suo tempo e la sua attenzione per trovare una soluzione nuova. Ciò che viene attuato è un processo di sviluppo del pensiero creativo. Quindi la mia fiducia è nella potenzialità creativa dell’altra persona a cui mi rivolgo e con la quale partecipo in qualche modo e divento parte attiva della mia stessa richiesta.
Avere fiducia è il più grande riconoscimento che possiamo fare di noi e di una persona. Questa fiducia ha delle caratteristiche ben delineate e riconoscibili: ha gli occhi aperti, cioè vede la vita così com’è, i pregi e i limiti umani; ha i piedi ben appoggiati a terra, cioè tiene conto della realtù concreta; ha una visione spirituale della vita, cioè sa che c’è una forza creativa che unisce e offre nuove possibilità. Senza aspettative e pretese si espone e chiede con umiltà. Perciò l’aiuto arriva.

Chi non sa chiedere:- per favore –

Tutti coloro che hanno una pretesa e che considerano le loro richieste “dovute”. Tutti coloro che nella relazione si appoggiano all’altra persona per ogni cosa, come sanguisughe mai sazie del sangue che succhiano. Tutti coloro che presumono di essere qualcuno e si pongono sempre al di sopra degli altri, anche dei loro superiori. Tutti coloro che giudicano i loro genitori.
Tra coloro che attraversano una crisi o un forte malessere esistenziale, una malattia, la difficoltà a chiedere emerge soprattutto con la chiusura e i continui – non ce la faccio -, – non serve a niente -, con il lamento continuo. Tutti comportamenti che peggiorano il mal di vivere, la malattia e svuotano di energia e forza chi sta accanto. Un esempio in particolare della persona che non sa chiedere è è il depresso. Egli è tutto riversato sul suo star male, anche fisicamente lo mostra, nell’accartocciarsi sul suo corpo, nel passare tante ore in un letto, o ripiegato in due su una sedia. L’atteggiamento vittimistico che vede solo il proprio piccolo spazio nero e senza speranza. Quando un familiare o un amico si avvicinano e cercano a modo loro di stimolarlo verso qualcosa di diverso e positivo, reagisce con scatti di nervosismo o con la solita frase- non serve a niente -. Il depresso tende di fatto a vanificare ogni buona azione e proposito altrui. Dietro sicuramente c’è una storia individuale e familiare da considerare con rispetto. Ciò che voglio focalizzare qui sono alcuni elementi che ostacolano spesso il primo passo per cominciare a guarire, ed è il passo di chiedere – per favore, ho bisogno di aiuto-. Nessuno può essere aiutato se non decide di chiederlo con umiltà.
La depressione si cura e si guarisce, così come si superano crisi e momenti difficili. Ci sono varie strade che a volte vanno unite, per es. l’uso di farmaci insieme ad un percorso interiore psicolterapeutico o altri trattamenti validi e sperimentati della medicina dell’anima. E’ necessario che familiari e amici comprendano che se non riescono ad aiutare la persona che amano nonostante le loro buone intenzioni e sforzi, non se ne rammaricano, spesso le relazioni familiari sono molto complesse e hanno bisogno di essere guardate nel loro intreccio sistemico. Questo lo sa fare un terapeuta esperto e di esperienza delle dinamiche dell’anima. I familiari e amici possono evitare di sentirsi frustrati e impotenti se scelgono di aiutare nell’unico modo possibile: indirizzare il proprio familiare ad un professionista.
Nell’incapacità di chiedere – per favore- c’è un aspetto infantile. I bambini non chiedono – per favore-. Sono i genitori insieme ad altre figure parentali che glielo insegnano con pazienza.
Per un certo periodo di tempo, i bambini dicono ciò che vogliono in modo imperativo, quasi come un comando. La madre deve immediatamente rispondere per soddisfare i loro bisogni. Se questa modalità permane crescendo nell’età adulta, vuol dire che quel bambino non è riuscito a fare il passo di crescita che tiene conto anche delle esigenze degli altri nella relazione. Noi diciamo che è una persona arrogante, prepotente. Di fatti è un adulto il cui bambino interiore ha ancora qualcosa da risolvere con la propria mamma. Chi pretende nella vita è in conflitto con la madre. Egli quando si rivolge al partner, al collega, ad un parente, con arroganza e superiorità, interiormente è collegato alla mamma, come faceva quando era solo un piccolo bambino, cioè con la pretesa di essere soddisfatto subito e come vuole lui.
Quindi saper chiedere– per favore- è una conquista della crescita interiore dell’essere adulti..
Si è in grado di stare con i propri bisogni, le proprie emozioni e sentimenti, i propri obiettivi, insieme alle difficoltà di raggiungere il risultato e le sconfitte, senza scaricare su altri i propri disagi o dannarsi. L’adultità significa che è possibile trovare una soluzione ad ogni problema, e che spesso da soli è difficile e occorre chiedere l’aiuto giusto per ciò che ci necessita. Chiedere per favore non è un atto di debolezza, piuttosto di grande forza interiore.
Coloro che coltivano una religione o una pratica spirituale collegata a qualche filosofia pregano o meditano con l’idea che dopo tante preghiere gli è dovuta la sospirata ricompensa da quel dio a cui si sono affidati. Bene anche in questo ambito c’è spesso un atteggiamento bambino che pretende addirittura da dio. In molti miti vediamo come l’uomo si adira quando i suoi dei non lo soddisfano. Persino nel rapporto con Dio entriamo in conflittualità. Possiamo lasciare l’infanzia degli dei e rivolgerci a quella dimensione spirituale dell’Anima che appartiene a tutti e che ci fa appartenere a tutti e a tutto. Questa anima universale è Amore puro e incondizionato. E’ un ‘energia che si espande e illumina i momenti bui. Possiamo continuare a chiamarla genericamente Dio, o Luce, Amore, Grande Anima. E’ la fonte di Vita da cui proveniamo. Allora possiamo anche imparare a nella nostra adultità a pregare in un modo diverso, rivolgendoci a questa Luce con la preghiera del cuore più semplice che dice con amore e con fiducia: – per favore -. E sia quel che sia, perché sarà la soluzione migliore per me.
– Per favore – recitata nel silenzio interiore e raccolti al centro del cuore dà inizio ad ogni guarigione.

Impariamo dalla natura

“Violetta selvatica”

detta anche Il fiore dell’ umiltà

La violetta è una pianta che in natura, cresce in vari terreni, anche argillosi, l’importante umidi. Si diffonde in macchie estese o sulle pareti erbose dei sentieri, lungo i corsi d’acqua, in montagna e persino nelle zone artiche. Quindi presenta una grande resistenza e capacità di adattamento in vari ambienti. Ha la capacità di fiorire all’inizio dell’inverno perché tollera freddo. La violetta ha modeste esigenze, anche se viene coltivata tn vaso, ha un corpo piccolo e il capo è reclinato verso il basso: perciò è il fiore che rappresenta al meglio l’umiltà.
Il fiore e le foglie da cui si ricava il profumo hanno un’ampia applicazione in erboristeria come olio essenziale e tisane. Le sue virtù curative sono note fin dai romani per alleviare i disturbi respiratori, il mal di testa, calmare l’ansia. E’ un fiore commestibile: un buon ingrediente in cucina e nella preparazione dei dolci a cui il profumo e le bellezza della forma e del colore, contribuiscono a dare alle pietanze e alla tavola, un tocco di eleganza gusto e raffinatezza.

 

Humus è il nutrimento essenziale per piante e microorganismi 

da Humus deriva umiltà

Dal latino humus, da cui deriva la parola umiltà, significa, suolo, terreno. Che cos’è l’humus?
E’ una parte fondamentale del terreno e svolge funzioni di grande importanza necessarie alla vita e alla stabilizzazione dell’ambiente biologico e fisico. Innanzitutto l’humus è un nutrimento per il terreno e ottimo cibo di qualità nutritive per le piante. Infatti è un concentrato di varie sostanze solubili miscelate e ricche di acqua con la capacità di trattenere l’acqua senza farla evaporare, è un alimento continuamente disponibile per le piante. Esso è il prodotto finale di un processo di trasformazione ad opera di microorganismi, insetti, lombrichi, formiche e altri di materiale organico, foglie, animali.

l’humus preserva il nostro territorio

L’humus ha qualità molte importanti: la porosità mantiene l’umidità del terreno a lungo, favorisce l’areazione e il drenaggio del terreno  per la crescita delle radici e per le sostanze nutritive che fertilizzano il terreno. Il colore scuro dell’humus permette di assorbire luce e calore al terreno, per la buona crescita delle piante e per mantenere bassa la temperatura climatica. Tiene solida la struttura del terreno, essenziale per tutelare l’ambiente da erosioni, desertificazioni e danni dovuti a grandi piogge che trascinano con sé strati di terreno e alberi. I processi biochimici che mette in atto svolgono una funzione nella protezione da inquinamento di metalli pesanti come il ferro e l’alluminio.

“E’ quando rimango piccolo, che la Vita mi appare in tutto il suo splendore e ricchezza.

E’ quando rimango piccolo che la Vita mi sorride. Sono amata. Sono felice.

E’ quando rimango piccolo che La Vita ed io camminiamo insieme.”

                                                                                                               Leopoldina De Varti

 

Il primo insegnamento che ci viene dall’humus naturale è che l’umiltà del cuore ha una grande forza., contrariamente all’immagine che potremmo avere della persona umile come persona debole.
L’umiltà è una virtà conquistata durante le esperienze più dure della vita. Quindi quando l’abbiamo acquisita ci siamo anche fortificati. E’ la chiave che ci fa crescere e progredire nella vita e nel lavoro.E’ la virtù che tutte le tradizioni spirituali invitano ad imparare. L’umiltà è una virtà che ci fa vincenti. Perchè? Le persone umili hanno un contatto molto forte con la terra, conoscono l’importanza di tenersi in basso e tenere i piedi per terra. Nell’umiltà riconosciamo i nostri limiti e guardiamo ai nostri errori per apprendere la lezione. Da tutto ciò ricaviamo pace e riusciamo ad entrare in una relazione più ricca con gli altri. La persona umile non entra in competizione, non fa confronti e non invidia i successi altrui, non dipende da simpatie e antipatie. Riesce a riconoscere ciò che è apprezza il talento degli altri e le loro capacità, aiuta al bene, impara umilmente da tutte le esperienze e da tutti. Quando ha successo non se ne vanta, rimane con i piedi a terra, in basso.

Il primo insegnamento che ci viene dall’humus naturale è che l’umiltà del cuore ha una grande forza., contrariamente all’immagine che potremmo avere della persona umile come persona debole.
L’umiltà è una virtà conquistata durante le esperienze più dure della vita. Quindi quando l’abbiamo acquisita ci siamo anche fortificati. E’ la chiave che ci fa crescere e progredire nella vita e nel lavoro.E’ la virtù che tutte le tradizioni spirituali invitano ad imparare. L’umiltà è una virtà che ci fa vincenti. Perchè? Le persone umili hanno un contatto molto forte con la terra, conoscono l’importanza di tenersi in basso e tenere i piedi per terra. Nell’umiltà riconosciamo i nostri limiti e guardiamo ai nostri errori per apprendere la lezione. Da tutto ciò ricaviamo pace e riusciamo ad entrare in una relazione più ricca con gli altri. La persona umile non entra in competizione, non fa confronti e non invidia i successi altrui, non dipende da simpatie e antipatie. Riesce a riconoscere ciò che è apprezza il talento degli altri e le loro capacità, aiuta al bene, impara umilmente da tutte le esperienze e da tutti. Quando ha successo non se ne vanta, rimane con i piedi a terra, in basso.

“La vita è una lunga lezione di umiltà”

“L’esperienza ha poco da insegnare”

se non viene vissuta con umiltà”

                                                                                                                                        Michelangelo

Da humuderiva humanus, umano. Essere (h)umano significa essere della terra, ricca di elementi che nutrono. Si è esseri (h)umani, dunque,  in quanto appartenenti alla terra e come humus esseri fertili capaci di nutrire altri esseri viventi per favorire la crescita e lo sviluppo della vita individuale e sociale. Questo nutrimento è dato con il corpo, le emozioni, le idee pensiero, il fare, il creare, e quando è (h)umano è dato in modo umile.

Una persona si dice umana quando nella relazione con gli altri è benevola, cioè tende a volere il bene altrui e si pone in modo gentile e mite.

Violetta il fiore per dire. – Penso a Te –

esprime Tenerezza e Pudore

 

I fiori spuntano da un sottile e piccolo gambo carnoso color marrone e hanno 5 petali. I fiori piccoli e delicati sono tra le foglie carnose, verde scuro, a forma di cuore e ampie, che avvolgono i fiori dalla base del gambo. La violetta delicata è come protetta dalle sue foglie e a volte anche nascosta tra esse. Per la forma delle foglie a cuore, la delicatezza del fiore, il suo colore e profumo intenso e al tempo stesso fresco, è stata utilizzata fin dall’antichità greci e romani durante feste e nozze, anche per adornare i tavoli del banchetto. Durante il periodo romantico i giovani portavano violette sulla giacca. L’innamorato regalava un mazzetto di violette per esprimere il proprio amore in segreto e la propria timidezza nel dichiararlo apertamente. Con la complicità della violetta, gli amanti si incontravano e si corteggiavano. La semplicità e grazia nel porgere il fiore, la discrezione degli sguardi, e l’improvvisa ventata di profumo, intenso e fresco, al tempo stesso, si effonde su tutto il corpo in risonanza con quell’amore nuovo dei verdi anni, immenso e tenero, pieno di delicate attenzioni e di pudore. Un mazzetto di violette dentro un libro o posato sulla sedia, sul tavolo, dovunque la persona amata nel suo passaggio potesse trovarlo. E’ la bellezza della sobrietà e dell’eleganza dei piccoli gesti che nella loro semplicità d’animo sanno trasmettere l’essenza di un sentimento puro e desideroso di darsi. La violetta è presente anche nei funerali dei bambini e dei giovani e vergini , morti prematuramente, come simbolo della loro innocenza e purezza.

esprime Tenerezza e Pudore

di Marco d’Oggiorno, allievo di Leonardo Da Vinci

 

Pratica Quotidiana per il tuo BenEssere

  • Sperimentati a chiedere – per favore-
  • Allenati a riconoscere i tuoi errori, impara da essi la lezione.
  • Accetta il giudizio altrui, senza reagire subito e ascoltati dentro.
  • Utilizza l’olio essenziale di violetta sui polsi e la nuca nei momenti di stress e lasciati influenzare dal profumo.
  • Ascolta come cambiano le tue sensazioni fisiche.
  • Fai il tuo humus: prendi un po’ di terreno aggiungi qualche foglia secca e piccoli ramoscelli, lascia che arrivino insetti, se puoi mettici dei lombrichi, mettici qualche seme o germoglio e osserva. Per effetto della risonanza la trasformazione, del terreno e le varie fasi della pianta, agisce in te per la tua crescita felice

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Si https://www.inarmoniaconlanatura.it/staging/si/ Sat, 29 Jul 2023 08:09:02 +0000 https://www.inarmoniaconlanatura.it/staging/?p=207785 “Il consenso gioioso è un semplice –Si-“ Bert Hellinger Con questo consenso i nostri occhi iniziano a brillare. Se dite –Sì- al vostro partner egli immediatamente s’illumina. Se lui ci dice –Si- anche noi ci illuminiamo. Cosa accade con il nostro partner? Ci sentiamo uniti. Dire: -Sì- al partner ad un suo desiderio o bisogno che uguale o anche contrario al nostro…

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“Il consenso gioioso è un semplice –Si-“

Bert Hellinger

Con questo consenso i nostri occhi iniziano a brillare. Se dite –Sì- al vostro partner egli immediatamente s’illumina. Se lui ci dice –Si- anche noi ci illuminiamo. Cosa accade con il nostro partner? Ci sentiamo uniti. Dire: -Sì- al partner ad un suo desiderio o bisogno che uguale o anche contrario al nostro significa dirgli: – ti voglio bene – e gioisco di te e per te così come sei. Tra noi si crea sintonia, complicità, sostegno. Tutto ciò rafforza la relazione: Io e Tu diventano Noi. Questo –Si- nasce dal cuore, guarda a tutto ciò che siamo ai pregi e ai difetti, agli errori e alle mancanze con rispetto e benevolenza, accetta se stessi e l’altra persona proprio così com’è senza giudizio, senza accuse, senza colpevolizzazioni reciproche. E’ un –Si- pieno. Fa crescere ciascun partner all’interno delle dinamiche del rapporto e fa crescere la relazione stessa con un altro amore più maturo, più ampio e profondo più consapevole che sa guardare oltre ogni egoismo personale.

 

“-Si-a me così come sono. -Si- alla mia imperfezione.
Essa mi indirizza la via e nella ricerca mi espando e gioisco.”

Leopoldina De Varti

Diciamo -Sì- a noi stessi, esattamente così come siamo, senza desiderare di essere diversi o di somigliare ad altri, perché come siamo va benissimo. Noi siamo unici proprio come l’impronta del nostro indice non è uguale a quella di nessun altro dei 7 miliardi di persone al mondo. E ognuno di noi ha un progetto creativo unico. Non abbiamo bisogno di omologarci al resto del mondo e delle mode. Quando diciamo-– al progetto di Vita che siamo, abbiamo una grande opportunità siamo felici di essere e questo stato di felicità ci rende vitali e allora siamo aperti e pronti per andare verso la scoperta delle nostre capacità e sensibilità del nostro essere autentici e possiamo chiederci: – in che cosa faccio la differenza?-

 

Il -Si- è Accettazione o Rassegnazione ?

 

Quando il si è un piccolo si, debole detto solo per le circostanze, per es. vogliamo evitare un confronto conflittuale, entriamo in un altro stato: la rassegnazione. Qual’ è la differenza? Nella rassegnazione come stiamo? Senza energia, senza forza, non riusciamo ad esprimere i nostri bisogni e le nostre opinioni, ci chiudiamo nella relazione con l’altra persona e  restiamo arrabbiati con lei. Ogni relazione è una ricchezza quando viene meno è una mancanza per tutti. Quando diciamo  -Si- con il cuore, noi diciamo: -Accetto questa situazione e accetto te così come sei-. Qui come ci sentiamo?  Sereni, qualunque contrarietà ci viene dall’altra persona noi restiamo nella nostra forza e determinazione. In questo stato d’animo possiamo dire la nostra ed esprimere ciò che pensiamo e sentiamo è un bene per noi e per la persona con cui stiamo in relazione. Quindi la relazione continua e può crescere. Ogni volta che vogliamo controllare a tutti i costi secondo le nostre aspettative oppure quando desideriamo che qualcosa o qualcuno sia diverso da come è e assomigli invece a come noi vorremmo che sia ci porta ad una continua contrapposizione che ci fa spendere molte energie non necessarie perché sono consumate tutte nel conflitto invece che in un vero confronto. Alla lunga cediamo per esaurimento di forza e ci rassegniamo, almeno per un ceto tempo, con il debole si, va bene, andiamo avanti così. Questo è il modo migliore per distruggere le relazioni. Quando facciamo il passo decisivo verso il -Sì- per la vita così com’è, ci permettiamo di guardare la nostra giornata quotidiana e le persone che ne fanno parte così come sono, senza giudizio. Ad un tratto scopriamo che non sentiamo più il bisogno di desiderare qualcosa di diverso da ciò che viviamo nel presente e non pretendiamo che i nostri genitori familiari, partner, amici e colleghi siano e facciano come noi vorremmo. Diventiamo umili, accettiamo le difficoltà con dignità in noi e nella relazione. Senza giudizio e aspettative ci sentiamo sollevati dai pensieri pesanti e rumorosi nella nostra mente. Siamo in grado di godere di ciò che abbiamo. La nostra energia vitale è disponibile per essere investita nel raggiungimento della nostra felicità. E cosa sorprendente arrivano anche i cambiamenti positivi che volevamo. -Sì- è l’esperienza concreta di accettazione di ciò che è unisce persino nelle discussioni animate perché acconsentire a ciò che accade così come accade, stimola il dialogo, crea pontidona opportunità nella vita. Perciò osiamo dire -Si- a chi è diverso da noi, ad un’esperienza mai fatta prima, ad un viaggio, ad abitare in una città o paese nuovo, ad un nuovo lavoro. Acconsentire rigenera la nostra energia corporea, mentale, emozionale e relazionale su un altro piano di coscienza sblocca dei movimenti d’amore interrotti e tutto ciò che ci arriva arricchisce la nostra quotidianeità e i nostri rapporti familiari e sociali . -Si – è una delle parole guaritrici che emergono spontanee nel lavoro delle costellazioni familiari sistemiche di Bert Hellinger –Sì- è acconsentire a ciò che nostra madre, nostro padre, il nostro partner, nostro figlio/a sono con tutti le loro imperfezioni ed errori e a ciò che possono fare e  dare. Questo -Si-significa: accetto i tuoi limiti. In altri casi: -accetto il mio e il tuo passato-; – accetto la tua scelta- accetto che la mia scelta di vita di partner non piace; oppure: accetto il mio e il tuo dolore-; accetto la malattia, la mia la tua; accetto la perdita-.  Nella vita ci troviamo spesso in conflitto con alcune persone o in situazioni complicate. Anche in un incontro di gruppo terapeutico o in una sessione individuale di costellazione familiare, la nostra Anima pone di fronte alla persona o alla situazione che non accettiamo, cioè escludiamo dalla nostra vita.  Dire -Si- è difficile. E’ un movimento dell’Anima che comincia prima interiormente nel cuore e poi trova spazio nei movimenti del corpo, per es. c’è un’apertura delle mani. delle braccia, le spalle che si rilassano, un sorriso, gli occhi che brillano e poi trova spazio nel suono della voce. Questo ha un effetto straordinario sull’altra persona che ricambia il sorriso e si avvicina con bracci aperte. La comunicazione è ad un altro livello di amore.

 

Impariamo dalla natura

“Garofano il fiore per dire -Si-”

chiamato anche fiore celeste

“ Il Segreto della Felicità è Acconsentire “. 

                                                                         Bert Hellinger

Il garofano è il fiore degli Dei. Il nome deriva dal greco dianthus e significa: fiore celeste.                        Nell’antichità era considerato il fiore di Giove. Si trova in molti colori e anche in sfumature screziate e a secondo dei colori cambia significato. Per dire -Si- a qualcuno, ad una richiesta o rispondere affermativamente ad una domanda il garofano rispondente è monocolare bianco o rosa. E’ simbolo di unione. Per esempio nella Madonna del garofano di Leonardo da Vinci, il garofano rappresenta l’unione tra madre e figlio e l’accettazione di ciò che lo attende. In questo quadro è rosso per simboleggiare la passione di Cristo. In diverse tradizioni il garofano è donato per la promessa d’amore. Infatti si possono fare dei bouquet di garofani bianchi e rosa per la promessa e l’unione in matrimonio. Tra le sue caratteristiche fisiche è molto resistente, anche dopo raccolto dura a lungo e cresce bene in luoghi luminosi. Possiamo cogliere da ciò che anche il nostro –Si- del cuore rimane nel tempo e grande se è coltivato come un fiore nel nostro terreno interiore con la luce dell’Anima.

 

Olivo albero della pace 

“ Il grande -Si- è come l’olivo  forte e pregiato,
ben radicato nella sua terra sa guarda l’orizzonte e sogna

                                                                                                                                   Leopoldina De Varti

L’albero di ulivo è considerata una pianta sacra e anche l’olio derivato dai suoi frutti è sacro; infatti è utilizzato nelle cerimonie religiose. Simbolo della pace e della riconciliazione, della giustizia e della sapienza. Pianta sempreverde cresce in terreni argillosi, il suo legno è molto pregiato L’ulivo ben rappresenta la parola guaritrice -Si-  nei suoi effetti benefici: dà pace e riconcilia con chi avevamo allontanato dal nostro cuore. E’ un albero di benedizione e di buon auspicio sulla durata: infatti può vivere fino a 1000 anni.

 

 

Pratica Quotidiana per il tuo BenEssere

La mattina quando ti svegli: –Siiiii –  acconsento a ciò che sono e a ciò che incontrerò  in questa giornata-

Durante la giornata: sperimentiamoci a dire -Si- ad una persona alla quale abbiamo sempre detto -no- . Posiamo farlo anche solo interiormente e verifichiamo gli effetti.                                                                                      Se dobbiamo affrontare un problema: diciamo con decisione:- Si- Non lamentiamoci, non scivoliamo subito in ma, però….

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Grazie https://www.inarmoniaconlanatura.it/staging/grazie/ Sat, 29 Jul 2023 08:08:29 +0000 https://www.inarmoniaconlanatura.it/staging/?p=207783 “So che nulla mi è dovuto che tutto è donato, perciò sono grata” Leopoldina De Varti -Grazie- significa Dono (dalla sua origine greco latina: dono libero e incondizionato cioè non ha bisogno di essere ricambiato.  Dalla stessa radice si sviluppano altre parole come carezza, carità, l’essere caro cioè un dono prezioso nella nostra vita, un dono raro e di cui sentiamo la…

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“So che nulla mi è dovuto che tutto è donato, perciò sono grata”

Leopoldina De Varti

-Grazie- significa Dono (dalla sua origine greco latina: dono libero e incondizionato cioè non ha bisogno di essere ricambiato.  Dalla stessa radice si sviluppano altre parole come carezza, carità, l’essere caro cioè un dono prezioso nella nostra vita, un dono raro e di cui sentiamo la carenza. Sono i buoni doni dello Spirito. Quando diciamo Grazie con il cuore noi riconosciamo interiormente il valore che ciò che altri ci danno, cose materiali, gentilezza, attenzione, tempo, amicizia, amore, dedizione sono doni, non ci sono dovuti, come atti di cortesia, sono doni liberi. Grazie e il sorriso  ricrea una nuova armonia in noi e nella relazione . Grazie compensa molto bene un debito morale o materiale. Grazie è la parola che guarisce e riconcilia, perché la gratitudine è una qualità propria della Coscienza Spirituale e nella sua forma più elevata è la Grazia, il dono divino.  Questo è il motivo per il quale la tradizione ci trasmette giorni, preghiere e feste dedicate al ringraziamento, proprio per sottolineare il valore del dono di ciò che si ha e si riceve perché nulla è scontato, non è un diritto, non è un obbligo, non è un merito. In quella particolare tessitura della nostra  vita tutto ci è donato dalla Grande Anima UniversaleAbbiamo innumerevoli motivi per dire Grazie ad ogni attimo ad ogni respiro al sole che sorge al tempo al cibo alla nostra realtà quotidiana così com’è.

 

“Fare bene fino in fondo le cose che dobbiamo affrontare,  significa farle con amore e gratitudine.”

Bert Hellinger

Che effetto produce su di me che la pronuncio? e sull’ altro che la riceve? Perché una parola così semplice ha tanto peso? Perché le parole sono energia e trasmettono vibrazioni. La vibrazione energetica della parola Grazie è la più potentunisce e arricchisce sia chi la esprime che chi la riceve. In essa sentiamo il valore di ciò che rappresentiamo l’uno per l’altro/a. E qual è l’effetto in una relazione ferita? Grazie riapre il cuore che si era chiuso, avvicina chi riceve a chi dà. Solo chi è capace di gratitudine verso la Vita può ricevere dalla Vita, solo chi ringrazia madre e padre può avere la Vita piena, solo gli allievi che ringraziano i propri insegnanti possono veramente apprendere e acquisire sapere e conoscenza.  Ringraziare unisce, riconcilia e fa felici le nostre relazioni-Grazie- è una delle parole guaritrici delle Costellazioni Familiari di Bert Hellinger, agisce in profondità nella nostra anima, e produce cambiamenti significativi nella relazione. E’ un vero balsamo per il cuore ricrea la pace e dà gioia.

Impariamo dalla natura

“Dalia il fiore per dire: -Grazie!-”    

“Dicendo Grazie tu crei Amore”    

                                                                                                                                        Daphne Rose Kingma

 

Il fiore della gratitudine è la dalia e le proprietà di questa pianta ben ci parlano anche delle qualità che appartengono ai nostri comportamenti quando siamo grati. La dalia è una pianta erbacea perenneLa gratitudine quando nasce nel nostro cuore è duratura nel tempo, ha continuità, permane.  Cioè non è legata e condizionata ad una sola circostanza o ad una sola persona particolare.  L’essere grato è uno stato dell’essere presente nel qui ed ora e non si esaurisce, è un movimento dell’Anima che tende ad espandersi verso tutti e tuttoLa sua fonte è nell’Origine di tutte le cose, perciò è un movimento eterno e immortale. La dalia ha petali raccolti in modo fitto in una forma rotonda e dai più svariati colori, è eleganteQuando diciamo – Grazie- utilizziamo una voce gentile accompagnata dal sorriso. Questo è l’effetto fisico sul nostro volto e nella gestualità della mano e nelle posizioni del nostro corpo. Il tutto ci rende eleganti. Il nostro corpo è unico e creativo, sa emozionarci ed essere divertente nelle sue infinite manifestazioni. La gratitudine ha mille colori proprio come i fiori.La dalia può crescere anche in terreni difficili, e se è curata riesce molto bene. Il succo delle sue radici ha proprietà ricostituentiLa gratitudine coltivata nutre noi e le nostre relazionipiù energia vitale, più serenità, più gioia, più interscambi, più entusiasmo.La dalia ha un significato simbolico che la contraddistingue: riconoscenza libera e non vincolante.  Per questo è il fiore adatto in diverse occasioni per ringraziare chi ti ha aiutato o ti è stato vicino anche solo per un momento. Diciamo e riceviamo Grazie senza aspettarsi nulla in cambioSiamo nella nostra piena libertà.

 

L’Agrimonia Albero della gratitudine

chiamata pianta delle ferite

“Quando la vita è dolce dire Grazie è celebrare. 

Quando la vita è amara dire Grazie è crescere”

                                                                         Anmol Andore

L’Agrimonia ci aiuta ad aggiungere altre caratteristiche interessanti. Il giallo è il colore del sole l’energia che dà vita, alimenta e fa crescere tutti gli esseri viventi. Il fusto a spirale è la forma archetipica del movimento dell’energia. Il numero 5 dei petali ci rimanda ad un aspetto della crescita che è quello verso la spiritualità. Dall’antica conoscenza il 5 simboleggia la vita universale è l’uomo in grado di integrare la materia con capacità più elevate come l’intelligenza intuitiva e realizzare il nuovo è il cercatore che risponde alla chiamata dello Spirito permette che il miracolo entra nella vita ricerca il significato la verità. La gratitudine anche quando si esprime con un semplice Grazie è tutto e ha tanto più rilievo quando avviene nelle situazioni difficili e con persone per noi difficiliL’Agrimonia è chiamata anche pianta delle ferite perché ha tante proprietà curative. Ringraziare la nostra Vita cura le nostre ferite in un modo speciale le lenisce le ammorbidisce e offre alle nostre relazioni ferite quel ricostituente che trasforma l’esperienza dolorosa in una nuova forma e contenuto del nostro percorso di crescita.

 

“ Se la sola preghiera che dirai mai nella tua intera vita

 è  grazie, quella sarà sufficiente.“  

                                                                                                 Maestro Eckart

“ Dire Grazie non è una questione di buone maniere. 

E’ una questione di buona spiritualità.”

                                                                                                                                   Alfred Painter

 

Pratica Quotidiana per il tuo BenEssere

La mattina quando ti svegli: – Grazie Vita per il nuovo giorno. Grazie mamma. Grazie papà. Grazie. –

Durante la giornata Ringraziamo in varie occasioni: una persona, un bambino, uno sconosciuto, un animale, una pianta, un elemento del creato il sole, l’acqua e così via.

Se dobbiamo affrontare un problema: – Grazie, con te cresco. –

 La sera:- Grazie alla giornata così come è stataGrazie alla notte e al sonno ristoratore.

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